Thursday, November 27, 2008

L'IDENTITA' STANCA

La mia identità stanca.

Sono creatura di rumore.
Di notte concubina del "non essere":nuda, schiava, muta.

Esausta di me,
disperazione mi rapisce:
ed è riposo.

Wednesday, November 19, 2008

BURRASCHE E..BIANCHERIA

Ode all’insensatezza dei sentimenti, alla follia leggera.. accento dell’impulsivita’.
Lo ammetto: mi pento mi dolgo e mi..vanto di far parte di quella categoria di animaletti irrequieti che si lasciano travolgere ogni tanto dai sentimenti come mare in balia dei venti, nonostante io abbia imparato, per correttezza e rispetto del vivere sociale, a dominare nel limite imposto dalla quotidianita’ civile.. le mie burrasche.
Del resto lasciarsi travolgere è un piacere a cui non rinuncio: guardo con tristezza e compassione chi si approccia alla vita con i colori pallidi di un vestito pasquale.
Cio’ che rende mia madre mio padre mia sorella, le persone che amo indelebili e insostituibili nella memoria.. è quell’estetica personale dell’esprimere se stessi, quel trasparire (e traspirare..) della vita dai loro occhi bocca gesti e parole ; la vita, presa masticata e rigurgitata a loro immagine e somiglianza, quell'odore inconfondibile dolce e acre, che mi accompagna ogni giorno. Mi auguro di rimanere nella memoria di chi mi ama, per le mie incoerenze, spigoli , la fatica degli angoli smussati, l’impeto la tenerezza l’umiltà della paura e l’immodestia della forza: come una coperta di lana colorata calda morbida, nei punti più consumati un po ispida...e non un copriletto rosa ricamato, una coperta sì.. un po come lo è stato ed è mio padre.
Mio padre: fatto della lana di una volta un po rigido ,a filato grosso, dai colori scuri con qualche spruzzata di giallo.. caldo forte indistruttibile…con qualche buco consumato dal tempo e dalle intemperie della vita ma sempre lì.. inverno dopo inverno…nell’armadio accanto mia madre.
Mia madre….cuscino morbido profumato accogliente ineguagliabile con quella fodera d’azzurro limpido, dove posare o nascondere la testa quando il buio faceva troppa paura e il cuore straripante di gioia o di dolore poteva urlare..(ora posso farlo ancora ma piano per non farla spaventare..); ancora.. mia sorella: lenzuolo di lino bianco, bucato appena tolto dallo stendipanni che ancora sa di aria e di sole, con qualche piega indisciplinata e restio a farsi chiudere nel cassetto; poi le mie donne: una tovaglia leggera variopinta d’estate, macchiata di caffè e vino,di cioccolata e the invernali..di dolci fatti in casa e di pastasciutte improvvisate;
Francesco?un paio di calzetti spaiati: un sonno stropicciato in un pomeriggio d’inverno, occhi sugli occhi, una gita in paesi nuovi e panchine di fortuna, un libro dibattuto, sabbia, scarpe slacciate e mare in primavera, birra, gelato, mani gelate in inverno.....
qualche bisticcio fatto e scordato, angoli nascosti.. sorprese e molto altro che non si può rivelare…