Tuesday, April 14, 2009

"Gran Torino"..ognuno ha il padre che merita..

E Clint Eastwood non sbaglia un film..
Offro un tributo di righe a questo capolavoro.
Arrivata al cinema un venerdì sera come tanti, sono uscita stravolta, piacevolmente stravolta da un ciclone di 78 anni,da un fascino immutato e immutabile,spaventoso,commovente,ironico,doloroso, inquietante:Clint Eastwood e il suo “GRAN Torino”mi ha davvero sedotto.
Certo non posso non negare, di scoprire proiettato sullo schermo,fotografato e narrato magistralemente il padre che ho e che non riesco a spiegare..
Una volta scrissi “ ognuno ha la sorella che merita”,posso affermare con la stessa ironia, affetto rassegnazione, a volte disperazione mista all'orgoglio..che ognuno ha il padre che merita.
Eastwood e il suo personaggio scorbutico irascibile, orgoglioso duro e intimamente sofferente, chiuso nelle sue convinzioni, disturbato dal tempo e dalla vita che cambia, dallo stridere della realtà che lo circonda.. dalla staticità della sua casa con giardino, legato ossessivamente al garage con mille cianfrusaglie,quest' orso in gabbia.. non compreso dai figli che mirano ad aiutarlo ma con il loro linguaggio “moderno “e forse egoista, amplificando la distanza emotiva che col passare degli anni gli ha resi sordi l'uno verso l'altro..questo vecchio dritto come un fuso magro e nervoso nell'espressione, una miccia sempre pronta ad esplodere se gli si toccca ciò che di piu caro è rimasto dopo la compagna della vita ormai lontana, quest'uomo è l'immagine spigolosa di mio padre;quest'uomo che lucida come un cimelio la vecchia auto e si stima per l'abilità.. si aggrappa alle soddisfazione di saper”aggiustare” le cose... per non pensare al dolore di tutto ciò che è stato “ingiusto” nella sua vita per tutto ciò che non è andato come avrebbe dovuto per tutto ciò che ha dovuto guardare impotente.. quest'uomo è uno spicchio di mio padre-
Papà perdonami..
se mi sto allontanando da quello che desideravi per me,dalla casa che hai costruito e avresti voluto donarmi, perdonami se non faccio abbastanza per lenire il tuo dolore e la rabbia per la malattia di mamma;
padre perdonami se non indovino mai cosa vorresti sentirti dire..non sono mai stata brava con le magie..forse solo con i piccoli giochi di carte che mi insegnavi da piccina.
Padre io ti perdono.. se mia sorella è sempre la piu piccola e io invece la più grande che però non è mai abbastanza grande..padre perdonami se non ho ancora imparato a che ora telefonare, chiamo sempre troppo presto o troppo tardi....se faccio tutto facile quello che per te è difficile e mi diventa dificile quello che per te è banale..e sbavo quando metto l'olio nella macchina.
Papà stasera vengo e ti faccio una tazza di brodo..ok..ok.. lo sà bollente..lo sò.
Dicono che le donne in amore sono sempre un po masochiste, io infatti amo mio padre allo stremo.
Ognuno ha il padre che merita.

Grazie Clint.