Monday, July 31, 2006

MANCIATA DI POP CORN in regalo..

Oggi si cambia registro,oggi nessuna para mentale da sfogo egoistico pessimista ,ma un po di allegria accumulata in quantità decente da regalarne un mucchietto come se tu regalssi a chi ti è cara una manciata delle tue pop corn perchè si distragga dalla scena del film che la fà piangere:
ho promesso alla mia amica d'infanzia che avrebbe letto qualcosa di rasserenante sul prossimo post,chissa se questa cronaca di un w end qualunque riuscirà a soddisfarla.Vorrei spendere due parole sulla iperinflazionata frase"chi trova un amico,trova un tesoro"(ho scritto questa pseudo riflessione anche ad uno sconosciuto via mail,ma è uno sconosciuto simpatico e mi ha assicurato di non essere un serial killer..adesso lo cito ,quindi se avesse manie di protagonismo l' ho anche accontentato e mi risparmierà..)bhè..se è così io credo di potermi vantare di stare sopra un galeone pirata con la stiva piena di forzieri colmi di preziosi di ogni genere.Eh sì,questa settimana sole e caldo regnavano incontrastati per poi far fare la burlona alla classica tromba d'aria estiva proprio il venerdì sera,tempo minacciso e le mie donne già in giro da raggiungere:allora arrivano due dei miei pirati su una scialuppa fiat con andatura un po sgangherata e mi prelevano per portarmi all'arrembaggio.Insomma la pioggia ci risparmia,si fanno le solite vasche e si trova il resto della ciurma,cerchi di spiegare all'ultimo arrivato che bevi acqua tonica o campari allungato solo tonica (perchè ti fa schifo nero il prosecco) ma non deve preoccuparsi e che sei sana di mente,
si aumenta l'affollamento della rubrica dal cell con qualche numero di telefono(che spesso non si usa..ma questa è una altra storia) e se sei fortunata incontri un semi sconosciuto amico di un amico volutamente lasciato sconosciuto (o quasi)..che si ricorda ancora di quando quest'inverno al Banale non hai voluto ballare con lui una canzone e si ricorda pure che era degli u2.Poi ti diverti a guardare i tuoi pirati tenerti sott'occhio da lontano sempre un po protettivi,che sanno di doverti lasciare a duellare coi corsari ma meglio controllare ogni tanto,che non si sà mai:rimprovero loro di avermi portat a casa senza viziarmi fino in fondo e quindi senza piada dal "Baffo".Uffa.
La notte dopo ascolti il racconto dell'amica incazzata per il solito uomo che non capisce ma, ti rassicura il fatto che lui è ancora nella categoria "emotivamente sostituibile" e lei ancora al sicuro;chiaccheri con qualcuno con cui hai passato una notte un anno fà e t'accorgi di quanto siete sempre stati come il giorno e la notte,e non è cambiato nulla,se non che vi sembrate reciprocamente ancora più drasticamente diversi:ma evidentemente quella sera vi incuriosiva vedere che succedeva improvvisando un.. eclissi.Poi arriva pomeriggio"sozzomarina" spettegolezzi tra donne in riva al mare e una partita a briscola col cervello fuso dal caldo,dei bambini che hanno costruito un mega aereoplano con la sabbia con tanto di posti a sedere..mi sono trattenuta solo perchè la buca sedile era a misura di bambino sennò giuro che un giretto lo facevo;stavolta ci è scappata anche la partita a beach w. con qualche tuffo ridicolo acrobatico e culo e tette piene di sabbia (ma non mi lamento se non mi hanno cacciato dalla squadra vuol dire che tengo botta..)e pure Ila la mia guerriera bionda sopravvissuta alla prova fisica.Giretto a Chioggia per l'aperitivo con cibo annesso (anche se orribili quelle seppoiline infilzate con lo stecchino sembravano i bambini di Alien il mostro spaziale)..,qualche puntura di zanzara che non deve mancare,un pensiero ai pirati che hanno scelto domenica alternativa a scovare gli gnomi in montagna camminando divertendosi tra i boschi ,e ritorno in macchina tra brontolamenti sempre della Ila che sopportando discussione( grottesco seria) verbale tra me e il guidatore su argomento che ora non ricordo(in realtà lo ricordo ma col cavolo che ve lo dico;)..ci ha affibbiato i nomignoli di "pesante" e "pesantessa":grave.Ora non è un post che si rispetti se non ci caccio una canzoncina a dedica di qualcosa ..o qualcuno: stavola per la mia "amica d'infanzia" citata all'inizio...ricordati che non è colpa tua se il principe ci vedeva male e ha scambiato Genoveffa per Cenerentola..ricordati anche che sono sempre un disastro,forse puoi eleggermi a guru solo se un giorno intitolo un post "Fan culo all'..AMERICA" allora sì..hehehe
L'INTELLIGENZA STA ( diN.Fabi)
"L'intelligenza sta
nel comprendere appena in tempo il ruolo preciso di un esistenza
le cose da gettare via
quelle importanti da valutare per mettere a frutto le qualità
L'intelligenza sta
nel chiedersi sempre serenamente
se c'è la propria vita in allarme rosso
e non fare finta di ridere con autoironia non mentire mai
L'intelligenza sta
nell'esser prudenti
quando cala una nebbia sul rischio di cadere
troppo facile
avere la lucidità di quelli che non sanno camminare
L'intelligenza sta
nel capire che la crisi interiore
è solo la fine del primo tempo
cinque secondi alla regia pausa pranzo un minuto
appena chiuso per ferie o per inventario
L'intelligenza sta
nel cercare con estrema cura
possibili compagni d'avventura
e poter parlare di lei/lui con autoironia non mentire mai
L'intelligenza sta
nell'essere prudenti quando cala una nebbia sul rischio di cadere
troppo facile avere
la lucidità di quelli che non sanno camminare
L'intelligenza sta
nel considerare il progresso come un aiutino da "domenica in"
noi ce la caviamo con poco la macchina del tempo una buccia di banana
L'intelligenza sta
dove l'ipotesi ammette l'urgenza di lei/lui
dove c'è il bisogno reale di mettersi a fare un po' di autoironia"

Friday, July 28, 2006

IL MIO SILENZIO ..e domande consuete

Ho paura a volte,che non mi basti la voce.. per arrivare a farmi sentire lontano,vicino,capire,per placare la rabbia il dolore ,per scegliere di stare o di andare.
Poi mi accorgo che ho ancora IL MIO SILENZIO..ed è l'urlo più forte,più duro,più coraggioso,arriva dovunque,anche a chi non vuole ascoltare.E' comunque uno scudiero che si fà pagar caro,vi assicuro.
Oggi butta così..;saranno le solite "domande consuete"che mi ronzano tra testa,cuore e stomaco.
CANZONE DELLE DOMANDE CONSUETE (F.Guccini)
"Ancora qui a domandarsi e a far finta di niente

come se il tempo per noi non costasse l' uguale,
come se il tempo passato ed il tempo presente
non avessero stessa amarezza di sale.

Tu non sai le domande, ma non risponderei
per non strascinare parole in linguaggio d' azzardo;
eri bella, lo so, e che bella che sei,
dicon tanto un silenzio e uno sguardo...

Se ci sono non so cosa sono e se vuoi quel che sono o sarei,
quel che sarò domani,
non parlare non dire più niente, se puoi,
lascia farlo ai tuoi occhi, alle mani...
Non andare... vai... Non restare...stai... Non parlare... parlami di te...

Tu lo sai, io lo so, quanto vanno disperse,
trascinate dai giorni come piena di fiume
tante cose sembrate e credute diverse, c
ome un prato coperto a bitume.

Rimanere così, annaspare nel niente,
custodire i ricordi, carezzare le età;
è uno stallo o un rifiuto crudele e incosciente
del diritto alla felicità...

Se ci sei, cosa sei? Cosa pensi e perchè?
Non lo so, non lo sai; siamo qui o lontani?
Esser tutto, un momento,
ma dentro di te, aver tutto, ma non il domani...
Non andare... vai.. Non restare...stai... Non parlare... parlami di te...

E siamo qui spogli in questa stagione che unisce tutto ciò che sta fermo,
tutto ciò che si muove,
non so dire se nasce un periodo o finisce,
se dal cielo ora piove o non piove...

Pronto a dire "buongiorno", a rispondere "bene",
a sorridere a "salve", dire anch'io "come va?"
Non c'è vento stasera. Siamo o non siamo assieme?
Fuori c'è ancora una città?

Se c'è ancora balliamoci dentro stasera, con gli amici cantiamo una nuova canzone.
.. tanti anni e son qui ad aspettar primavera,
tanti anni ed ancora in pallone...
Non andare... vai... Non restare...stai... Non parlare... parlami di te... Non andare... vai... Non restare...stai... Non parlare... parlami di noi"

Monday, July 24, 2006

CAMPANELLINO nè più..ne meno..


E'incredibile quanto può ferirti il sentirti addosso una definizione che non senti tua.
Non parlo di parolacce,non fraintendete.
Non ho chiesto una definizione,non ho chiesto nulla.
Meglio non assere niente,se non c'è definizione che rappresenti quello che sono senza togliermi nulla..senza toglierci nulla..
Non importa se la definizione fà meno paura,è più sicura, è molto di più o molto di meno di quello che sono..ma non sono un ".....":
non la scrivo, mi è stata detta da lontano lontano..lontano miliaia di km.. dovrei faticare a sentirla...invece mi rimbomba nelle orecchie e non voglio scriverla.
Mi pentirò di questo post,come di quelle pagine di diario impulsive che a volte quando rileggi ti infastidiscono: quelle che ti senti un po sciocca,vergognosa,dell'insensata debolezza perchè sai che ci sono mille motivi per i quali non avresto dovuto scrivere ma è lì,questa pagina bianca,è lì e tu hai voglia di mettere sopra le tur righe come i bambini arrabbiati e cocciuti battono forte i piedi sul pavimento.
Alla fine Campanellino è Campanellino:non la si chiama fata,spiritello,maghetta,folletto,esserino..
" e tu chi sei?" .." sono Campanellino"
lo sarà fino alla fine,non sarà Wendy,in fondo in fondo,lei lo sà ..ma sarà Campanellino fino al ritorno silenzioso nell'Isola che Non c'è.
lettori scusate l'ermetismo,ma oggi ho voglia di tener la tapparella un po abbassata,non voglio che sbirciate troppo dentro,siaate pazienti e non venite a bussare,tanto non apro.
PAROLE A MEMORIA(F.De Gregori)
Era solo per ricordare il primo verso di una poesia

Una scusa per chiedere scusa un modo elegante per andarsene via
O soltanto per averti pensato o aver pensato male
Per averti dimenticati nei regali di natale
E averti visto sanguinare le ossa e maledire domani
E aver lasciato le tue rose bianche a un matrimonio albanese
E per non darti un dispiacere
per non farmi notare per guardarti dormire

Era solo per ricordare un altro tipo di situazione
Come una piccola città di mare e una stufa a carbone
Che non tirava se tirava vento sul tuo cappotto rivoltato
Ma sotto i portici sentivi già l'estate ed una birra d'un fiato
Poi d'improvviso tutti gli anni per terra come i capelli dal barbiere
Come la vita che non risponde
e il tempo fa il suo dovere
Ed il barbiere con la chitarra vuole sentirti suonare
E per non darti un dispiacere
per non farmi notare
per guardarti dormire

Era solo per chiacchierare versare il vino spezzare il pane
Pagare pegno, ricominciare parlare al cane
Era solo per ricordare l'ultimo verso dell'Infinito ed i tuoi occhi
come lo stagno e una carezza sul tuo vestito
che certamente non aveva senso o aveva senso trovarci allora?
Se tutto quanto era già stato detto o c'erano cose da dire ancora?
Ma non avevo tempo da perdere e tu tempo da dare
E per non darti un dispiacere
per non farmi notare
per guardarti dormire

.

Monday, July 17, 2006

FALO'....e qualche DEDICA, così perchè mi và.

Immanacabile falò di luglio.
Il falò è un tributo al mare,ed il mare ringrazia sempre generosamente.
il vento ha vouto fare il dispettoso, ma non è riucito a disturbare troppo la festa, non più della sabbia che quotidianamante ci lanciamo da soli negli occhi( per non vedere certe cose o per vederle più come ci piacerebbe che fossereo che come sono) cavalier vento si è accotentato di fare qualche dispetto, ma le sue scorribande non hanno rovinato la magia.Se sei fotunata come me, al falò ti scaldi sempre(non fraintendete subito come i bambini ed almeno finite di leggere.!)nel cerchio protettivo ma non costrittivo ..delle persone che fanno parte della tua estate..di solito, se le sciegli bene, sono quelle che fan parte anche delle altre stagioni.
Nascosta tra i suoi capelli c'era la mai guerriera bionda con il vento della confusione nel cuore..che lei spesso maledice..ma io penso che se si ferma un po ad ascoltare in che direzione la porta, l'aiutera ad andare a vanti un po come se soffiasse sulle vele del "cosa accadrà"e non le scompiglierà più capelli e sentimenti; sorpresa delle sorprese anche la mia amica d'infanzia ha fatto un giro tra noi,ed io che la conosco, dico che è stato un bell'atto di coraggio..in barba a chi sa lei. Il mare intanto non smetteva di farsi sentire, ed è come se mi consolasse della mancanza delle altre amiche, come se mi portasse la loro risata per prepararmi alla cornaca che avrei dovuto fare loro la mattina dopo(perchè è come se portassi ale assenti una cartolina della nottata ); il cielo immobile ci ha regalato come sempre spettacolo,e tra le stelle qualcuna ogni tanto ha brillato di più..come fa la mia nostalgia di chi è lontano quando punge senza preavviso ,come quando mi sembra di vedere il suo sguardo,mi sento un po sciocca,sorrido tra me e me e non lo dico a nessuno:è un lusso prezioso ma il cielo stellato primo cavaliere del mare me lo concede.
Sei sempre un po.." sirena" ai falò,la luce tiepida del fuoco e l'atmosfera fà si che qualche sconosciuto si improvvisi sempre un po Ulisse..ma il mio canto,mi spiaceper lui, non è per tutti..e avrebbe dovuto capire che nel suo caso,avrebbe fatto meglio a tapparsi le orecchie.
Più in là un altro amico scacciava gli spettri (abbastanza presenti.. come spettri)dal cuore con la bottiglia di birra, qualche "vincente" svelato alla luce de fuoco è apparso sbiadito e provato dal peso della maschera che porta,un amico conosciuto nel buio appariva sconosciuto e addirittura pericoloso.. per le mie donne.,altri si immolavano al Dio Bacco per poi lanciarsi nudi in braccio al Dio Nettuno: )
Dal canto mio, ho riflettuto sul fatto che è sempre valida la regola del giocattolo lasciato lì nella scatola mezza aperta tra le tante cose del bambino capriccioso e distratto:diventa prezioso quando a qualcuno,che approfitta della distarzione del bambino)tenta di di rubarlo perchè ha deciso che gli piacerebbe giocarci lui.. allor scatta il senso di proprietà e il banbino corre a controllare se il giocattolo è ancora dentro la scatola che ok..a volte lo trascura..però uffa, è suo il giocattolo !Insomma questa regola ha sempre il suo perchè..ed occhio che io sono un gran bel giocattolo e pure stregato come quellii dei film..se mi lasci troppo aperta la scatola e mi gira.. salto giù allegramente dal bordo.. senza nemmeno aspettare che mi rubino.
Alla fine il fuoco si è spento,il letto ti aspetta e sà già che gli porterai un quintale di sabbia,ma il leto è il letto, non gli è concesso lamentrsi mai.
Per concludere oggi mi va di esagerare,quindi dediche(non c'entrano con il falò):la prima a me stessa(canzone che avevo proprio voglia di ascoltare da un po ma non ho il cd,fortunatamente l'hanno passata alla radio finche tornavo dal mare..)
VIA CON ME (Paolo Conte)
"Via, via, vieni via di qui,
niente più ti lega a questi luoghi
neanche questi fiori azzurri..
via, via, neanche questo tempo grigio
pieno di musiche e di uomini che ti son piaciuti.

It's wonderfoul, it's wonderfoul,it's wonderfoul
good luck my babe,it's wonderfoul
it's wonderful,it's wonderful,i dream of you..
chips chips..du du du du du

Via ,via,vieni via con me
entra in questo amore buio, non perderti per niente al mondo..
via,via, non perderti per niente al mondo

lo spettacolo d'arte di un innamorato di te.
it' wonderful it's wonderful..

Via ,via, vieni via con me,
entra in questo amore buio pieno di uomini
via,via, entra e fatti un bagno caldo
c'è un accappatoio azzurro,fuori piove un mondo freddo
it's wonderfoul ,it's wonderfoul.."
Seconda dedica..poesia al mio miglior .."nemico"
AMICIZIA( di Vincenzo Cardarelli)
"Noi non ci consciamo.Penso ai giorni
che, perduti nel tempo,c'incontrammo,
alla nostra incresciosa intimità.
Ci siamo sempre lasciati
senza salutarci,
con pentimenti e scuse da lontano.
Ci siam rispettati al passo,
bestie caute,
cacciatori affinati,
a sostenere faticosamente la nostra parte di esatranei.
Ritrosie disperanti,
peuse vertiginose e insormontabili,
dicevan,nelle nostre confidenze,
il contatto evitato e il vano incanto.
Qualcosa ci è sempre rimasto,
amaro vanto,
di non ceduto ai nostri abbandoni,
qualcosa ci èsempre mancato."

Monday, July 10, 2006

TUTTA UNA NOTTE DI MERAVIGLIA
Non sono una tifosa del calcio,anzi sono tra le peggiori.Quelle che a 5 anni sceglievano la squadra a seconda di quella prferita dal fidanzatino delle elementari.Ma prima di crocifiggermi ricordatevi che i mondiali tengono conto anche di noi degeneri.Insomma è strano come un pallone e tutto il contorno ti faccia riflettere su gesti quotidiani tipo fare la spesa e gonfiare il carrello di pasta e pane e pomodoro.. o sull'odore della cucina di nostra madre certi pomeriggi d'inverno:odore di spezzatino ,di casa , di una casa italiana qualunque.Splendidamente qualunque.
Insomma queste partite hanno un odore:odore di polenta veneta, cassata siciliana, pizza napoletana, fonduta val d'ostana e cc.ecc.(mi scuso se non ho più ampia cultura culinaria regionale..ma ci siamo capiti lo stesso)Sarà solo magia del calcio,ma sembrava persino meno scolastico e formale cantare l' inno con la scusa di un pallone : i cori si alzavano così alti che pareva ci fosse qualcuno a cantare persino da sotto le fognature.E non è che la scusa sminuisce l'intensità dell'inno o i colori delle bandiere..forse così fà meno dovere e più spensieratezza:si,l'inno spensierato per i mondiali non ha schieramenti politici nè fraintesi nè doppi significati nè disturba nessuno..o forse è semplicemete solo ciò che è in radice, spurgato dalle faziosità:è orgoglio,istinto,fatica voglia di arrivare e di cambiare,ricordi lontani,paura e eccitazione del futuro,contrasti nell'unità,unità nei contrasti, emozione di uomini e donne senza età.Questa notte dei modiali,di delirio giustificato,di secchi d'acqua,di vino di urli e canti seri e meno seri, di facce stravolte e petti gonfi di una felicità che non si può capire penso,se non sei italiano e un po pasta e cappuccino come siamo noi..insomma questa meraviglia tutta in una notte ce la siamo meritata,e ce la siamo pure goduta come solo noi siamo capaci di fare.

Sunday, July 09, 2006

LA COERENZA AL PROPRIO SENTIRE, VAL BENE UN GINOCCHIO..

Oggi ho imparato che non sono immune dal pericolo di non riuscire a rimanere coerente al mio sentire.
Pensavo di essere un buon avversario per la paura di rimanere fedele a me stessa, invece lei appartiene alla specie peggiore, a quelle che cambiano spesso forma: non bisogna mai sottovalutarla. Non è facile rimanere coerenti con l'opinione che tu hai di una persona, quando tutto a torno spinge per fartela cambiare(e quel "tutto" che mira a ledere le tue convinzioni non è un tutto qualsiasi,ma un insieme di cose e persone per le quali nutri un alta considerazione): subentra il timore inconscio di mettere a rischio te stesso(inclusa e non per ultima, l'idea che le persone che ami hanno di te) per il sentire( inscindibile a quello che è la tua natura) che vivi per qualcosa o qualcuno
E' dura,diciamo la verità, giocare a carte con qualcuno chè è uno dei tuoi compagni preferiti, quando tutti gli altri abituali compagni di gioco cominciano a sotenere che è un baro, e tutto dall'esterno sembra oggettivamente a favore della loro tesi.
All'inizio lo difendi a spada tratta, alzi la voce ..poi però lentamente ti accorgi che i tuoi occhi si lasciano furoviare dacerti partcolari che prima nemmeno consideravi..è il dubbio che si è insinuato tra te e la coerenza a te stesso,si abbassa la spada e il coraggio; d'improvviso quel giocatore muove le mani come le muoveva, ieri ma ora ti sembra che lo faccia diversamente...parla allo stesso modo di sempre, ma ti pare dica qualcos'altro..basta poco:hai tradito la fedeltà unica del tuo sguardo sulle cose e sulle persone,..hai perso la strada,un amico..e alla peggio hai perso molto di quello che sei.
Insomma in sintesi: la paura di passare per cretina mi ha fatto cadere, mi sono sbbucciata un ginocchio ma poi sono rislita sulla bici,in strada con me stessa;ci ho guadagnato qualche ammaccatura e un po più di coraggio nella borraccia, per le innumerevoli volte in cui passerò ancora per cretina, pur di rimanere fedele a quello sento.Amen
Omaggio della casa per gli amici :
"Gli uomini non hanno più tempo per conoscere nulla,
comprano dai mercati le cose già fatte.
Ma siccome non esistono mercati di amici,
gli uomini non hanno più amici.
Se tu vuoi un amico..
addomesticami ."
A.de SAINT EXUPE'RY da Il PICCOLO PRINCIPE

Monday, July 03, 2006

IL PIANTO



Cos'è il pianto?è la neve che si stacca dalla cima della montagna..la fortezza del monte che s'arrende solo quando arriva la giusta intensità del sole calore..luce..e la montagna soccombe piacevolemnte alla forza che l'aiuta a liberarsi dal peso della neve accumulata mese dopo mese nel rigido inverno..
cos'è il pianto? è la muta di un animale anfibio..è la sensazione della mia tartaruga quando lascia nell'acqua anche l'ultima più ampia scaglia del guscio e della pelle che l'ha protetta d'inverno..è la sensazione che prova quando sente il sole battere sul guscio nuovo ormai perfettamente visibile, lucido perchè non provato dalle intemperie..pronto ad affrontare altre stagioni..
cos'è il pianto? essenzialmente liberazione..rigenerazione..a volte auto-lesione.. ma mai per sadismo..solo e sempre autoconservazione..:come quando nei film sulla guerra il soldato getta alchool sulla ferita da arma da fuoco e con la lama del coltello incide e si toglie la pallottola (che sà potrebbe costargli la vita)..un atto inflitto in cambio della sopravvivenza.
Cos'è il pianto? se fosse il segno distintivo dell'uomo? primitivo ricordo delle origini..a rammentare che pur avendo immagine e somiglianza della divinità non si osi mancare di rispetto alle altre creature..:non abbiamo verso che competa con il ruggito del leone, con il miagolio di un gatto, con il cinguettio di un uccello di campo, con il barrito di un elefante,con il ronzio di una zanzara..e la voce non ci basta per essere il re della giungla, nè del giardino di casa.
L'uomo ha bisogno di una freccia per fermare il volo di un uccello, di una trappola di ferro per battere la scaltrezza della volpe, delle reti per catturare i pesci,ha bisogno di una fucile per tener testa al leone perchè di fronte al suo ruggito..perchè ad armi pari...la belva peggiore dell'universo si deve aiutare con la sua intelligenza e gli strumenti giusti... davanti all'ululato del lupo , al gracchiare del corvo..al ruggire della tigre..lui potrebbe sfoderare il suo pianto..!Forse è lo scherzetto di natura che serve a rammentarci di rigare dritto quando ci viene voglia di fare la cacca fuori dal vasetto...a farci tenere presente che per esorcizzare i dolori del cuore,gli scherzi dei sentimenti,a volte l'insoddisfazione e la gioia di vivere che ci distinguono da tutte le altre creature...ogni tanto dobbiamo tornare creature selvagge allo stato brado,e fare il nostro "verso"che non ha proprio nulla di "regale" (come quello di un vero re della foresta..)..nè di melodico come il canto anche del più minuscolo uccello di palude..ma è solo il pianto: ossia insorgere contro noi stessi per poi ricominciare a respirare e riprendere la corsa.